Ancora oggi, si usa la sapa per impreziosire le pietanze più disparate, abbinandola con una buona dose di fantasia e anche un pizzico di audacia, sia al dolce che al salato. Eccola dunque comparire come condimento per ceci, fagioli o castagne oppure sulla polenta. Così come è frequente ritrovarla nel ripieno di gustosi ravioli dolci, nei cavallucci e come ingrediente di numerosi altri dolci sia natalizi che del periodo di Carnevale. Ma la sapa è impiegata anche in curiose bibite o granite.
I nostri nonni di campagna, ne versavano un po' nell'acqua fresca di pozzo e ne ottenevano una bevanda che allo stesso tempo li dissetava e li tonificava durante i faticosi lavori estivi. I bambini, invece, attendevano con impazienza la prima neve, che veniva pressata in un bicchiere nel quale poi si versava un po' di sapa. Qualcuno potrebbe obiettare che una siffatta granita è più adatta al periodo estivo e che, in fondo, sostituire la neve con un po' di ghiaccio prelevato dal congelatore di casa nostra non sarebbe poi così deplorevole. Con ogni probabilità, chi pensa questo non ha mai provato l'emozione di guardare il cielo per ore in attesa del primo fiocco, di aspettare che lo strato di neve fosse abbastanza alto da potervi scavare con un cucchiaio e di scegliere il punto più adatto dove trovare quella più pulita. Tutto questo non prima di aver strappato alla "vergara" il consenso ad avere un po' della preziosa sapa, da lei tanto gelosamente custodita. Questa tradizione rivive ancora oggi durante la Sagra della sapa che si svolge, ogni anno, a Rosora, in provincia di Ancona. Nell'occasione, viene proposto il gelato in coppa arricchito con un cucchiaio di sapa. Nel maceratese, precisamente a Ripe San Ginesio, si rievoca, invece, nel mese di ottobre, la tradizione dei fumi cotti (la cottura del mosto), con la riscoperta di antiche ricette tradizionali.
fonte:
http://www.fitelmarche.it/REGIONE_MARCHE/PRODOTTI_TRADIZIONALI/BEVANDE_ANALCOLICHE_DISTILLATI/LA_SAPA/SAPA.htm